Light Art


Dan Flavin's neon art


 ...È noto che per gli antichi Greci, il simbolo era un piccolo oggetto  ( generalmente modellato in terracotta) che,spezzato in due parti, si trasformava in una sorta di "tessera" di riconoscimento tra due persone, due famiglie o gruppi sociali. Solo le due parti separate potevano ricostituire il pezzo originario  ( era sufficiente farle combaciare)e realizzare così, in chiave appunto simbolica,la riunificazione delle due entità che ne avevano il possesso. Nell'opera d'arte la rappresentazione è una porzione del simbolo mentre la parte rimanente è ciò a cui esso si riferisce, cioè il significato, la realtà oggetto della rappresentazione...
Acquista nuovo significato in questa prospettiva l'antica credenza (*) che l'origine della pittura  ( ma anche della light art) risieda nel tracciare su una superfcie illuminata il contorno dell'ombra proiettata da una persona o da un oggetto. L'ombra diventa,attraverso il gesto del dipingere,la parte raffigurata del simbolo.

(*) La credenza risale a Plinio il Vecchio ( 23-79 dc) che ne scrive nella " naturalis historia". Sull'argomento si veda Victor Stoichita " breve storia dell'ombra" Il Saggiatore Milano 2000

Estratto dall'articolo scritto da Gianni Forcolini  Light Art e design della luce: Note e Riflessioni su Affinità e differenze  nel libro "Light Art in Italy 2011" di Gisella Gellini, Maggioli Editore

....Da sempre la storia dell'arte ci propone esempi di artisti che hanno cercato di riprodurre la luce e le sue sfumature, nei loro quadri : alcuni ci sono riusciti, Caravaggio,George de la Tour,gli impressionisti; ma nessuno prima di Flavin aveva avuto l'idea di usare le lampade per fare arte.

Estratto dall'articolo scritto da Giuseppina Panza Caccia Dominioni La luce a Villa Panza nel libro "Light Art in Italy 2011" di Gisella Gellini, Maggioli Editore.

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