giovedì, settembre 20

Un progetto firmato Giò Ponti

Sede RAI WAY

Il 7 ottobre 2018 la delegazione FAI di Monza apre le porte della sede RAI WAY della RAI, durante il festival del Parco di Monza. È una apertura eccezionale, probabilmente irripetibile, poiché la sede non è normalmente aperta al pubblico e non si sa se lo sarà più in altre occasioni.
La sede è del 1954. È un progetto firmato dal famoso studio Ponti-Fornaroli-Rosselli e viene elaborato su indicazioni della RAI.  Le funzioni del centro sono di garantire una gestione ottimale delle reti, di  mantenere ordine e regolarità delle onde radio e del segnale digitale (ogni giorno ca. 1000 misurazioni di frequenza su stazioni italiane e straniere), nonché quelle di valutare l’impatto elettromagnetico sulla salute umana. All'interno ci sono ancora gli arredi e le lampade di FONTANA ARTE, su disegno del famoso architetto Giò Ponti, il quale collaborò e diresse l'azienda di illuminazione.


Ph.Courtesy by Dario Piovera - sospensione by FONTANA ARTE

On 7 October 2018 the FAI delegation of Monza opens the doors of RAI WAY, RAI's headquarters during the festival in Monza park. It is an exceptional opening, since the venue is not normally open to the public and it is not known whether it will be on other occasions.The headquarter is from 1954. It is a project signed by the famous Ponti-Fornaroli-Rosselli studio and is elaborated on RAI indications. The functions of the center are to ensure optimal management of the networks, to maintain order and regularity of the radio waves and the digital signal (every day about 1000 measurements of frequency on Italian and foreign stations), as well as those to assess the electromagnetic impact on health. Inside there are still furnishing and lamps by FONTANA ARTE, designed by the famous architect Giò Ponti, who collaborated and directed the lighting company.

martedì, settembre 11

INDART Industries join art

Paolo Grassino - SENZA TITOLO - fusione in alluminio

Nella splendida cornice dell'Orangerie della Villa Reale di Monza è ospitata dal 6 al 23 settembre la prima edizione della mostra "INDART - Industries Join Art", un evento innovativo che promuove la produzione artistica sostenuta da una cultura mecenatistica legata al tessuto industriale del Paese.
Mi vorrei soffermare su due opere in particolare perché è pensiero comune che laddove ci sia una produzione meccanica manchi spesso qualsiasi ispirazione artistica. In realtà, anche il più semplice oggetto meccanico nasce dal pensiero di un designer che di solito chiamiamo ingegnere. Conosco molto bene questa esigenza e ricordo che a metà anni '90, nell'impresa di famiglia, un'azienda metalmeccanica, leader nel settore della componentistica per illuminazione, ad un certo punto ci fu l'esigenza di coniugare la propria produzione di componenti con l'ausilio della creatività di veri designer. Eravamo agli albori e i risultati della collaborazione non furono eclatanti. Vista la proposta di INDART oggi, mi fa davvero molto piacere vedere e sapere che un connubio vincente tra arte e meccanica e più in generale tra INDUSTRIA  e ARTE è invece possibile. Bravi! 


Giovanni Albanese - ECLISSE 58 - Ferro e luci a fiamma
The first edition of the exhibition "INDART - Industries Join Art", an innovative event,promoting the artistic production supported by a patronage culture linked to the industrial field in Brianza, will take place  in the beautiful Orangerie of the Royal Villa in Monza from 6 to 23 September.
I would like to focus on two works in particular because it is a common thought that where there is a mechanical production often lacks any artistic inspiration. To be honest, even the simplest mechanical object comes from the thought of a designer that we usually call engineer. I know  this need quite  well and I remember that in the mid-90s, in the family business, a leader company in the lighting components field, at a certain point the need was  to match the production of components with the aid of the creativity of  designers. We were pioneers and at that time the results of the collaboration were not brilliant. I am very pleased to see and know that the experiment of INDART is indeed  a winning formula and that  between art and mechanics and more in general between INDUSTRY and ART the co-operation is possible. 

lunedì, settembre 3

Como NExT - Parco scientifico tecnologico




Nel mio lento peregrinare alla scoperta della mia Brianza e dintorni, in territori ricchi di arte, storia, industria, verdi parchi e colline, ho trovato, in maniera del tutto inaspettata,un nesso, un filo tra la scoperta dell'energia elettrica,una filanda e un imprenditore "illuminato". E tutto ciò è arrivato fino a noi, ristrutturato, rinnovato e riutilizzato.Siamo a Lomazzo, presso l'ex cotonificio Somaini, che ora, grazie ad un progetto di riqualificazione e ristrutturazione di Como NExT, è diventato un parco scientifico e tecnologico. Il cotonificio fu fondato per volontà di Francesco Somaini, un imprenditore, il quale fu uno dei primi ad utilizzare l'energia elettrica all'inizio del XX secolo, per dare forza motrice ai suoi macchinari per la filatura del cotone. Sino ad allora le filande utilizzavano la forza motrice dell'acqua, trasformata in vapore. All'epoca l'energia elettrica era una novità assoluta e si volle iniziare ad utilizzarla proprio per progetti industriali e per l'illuminazione pubblica! Il Somaini, imprenditore filantropo, non si fermò poi alle novità tecnologiche ma fu uno dei primi e dei pochi a costruire un villaggio operaio - su modello del Villaggio Crespi d'Adda - per migliorare le condizioni di vita dei propri dipendenti. L'ex villaggio operaio esiste ancora ed è tutt'ora abitato, mentre l'ex cotonificio è diventato un polo per lo sviluppo di attività d'impresa. L'illuminazione degli interni del sito è stata curata da Coelux e Castaldi Lighting
In my slow wandering to discover my territory, Brianza and surroundings, areas rich of art, history, industry, green parks and hills, I found unexpectedly a link, a thread between the discovery of electricity, a cotton mill and an "enlightened" entrepreneur. All this has come to us, renovated and reused again. We are in Lomazzo, at the former Somaini cotton mill, which now, thanks to a redevelopment and renovation project by Como NExT, has become a scientific and technological park. The cotton mill was founded by Francesco Somaini, an entrepreneur, who was one of the first to use electricity at the beginning of the XX century, to give power to his cotton spinning machinery. Until then the spinning mills used the driving force of water, transformed into steam. At that time, electricity was an absolute novelty and they wanted to start using it precisely for industrial projects and public lighting! The Somaini, a philanthropist entrepreneur, did not stop at the technological innovations but was one of the first and the few to build a village for his workers -  based on Crespi d'Adda Village - to improve the living conditions of his employees. The former workers' village still exists and is still inhabited, while the former cotton mill has become a hub for the development of business activities. The interior lighting of the site has been made by Coelux and Castaldi Lighting.